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Edith “Passerotto” (Piaf  in dialetto marsigliese “Argot”) nasce nel 1915.

Una vita di quelle che si leggono nei libri di una volta: partorita in strada da madre livornese e papà saltimbanco, manco a dirlo in bolletta totale, trascorre la sua fanciullezza nel bordello dalla nonna Marie. In tempo di guerra, militante contro l’esercito invasore tedesco.
Insomma, una vita non proprio rose e fiori, a dispetto del titolo della sua canzone La Vie En Rose
E nei suoi testi c’è tutta la sua vita straziata e intensa come intenso e ruvido è il carattere della sua voce. I richiami teatrali, circensi, di strada, dei film in bianco e nero con Jean Gabin, stanno tutti dentro questo brano Padam Padam

Fantastico, no? Dentro questo pezzo c’è tutta un’epoca che ritroverete poi dentro Gaber, Herbert Pagani,De Andrè, qua e là dentro Paolo Conte fino ai giorni nostri con Vinicio Capossela e anche perché no, Caparezza.
Un mercato di nicchia rispetto alla valanga commerciale di oggi, forse, ma sempre pronto a raccontare storie intense di un’umanità vera, marginale, grottesca e piena di vita.

La Piaf più famosa è anche nelle canzoni Non, Je ne regrette rien
e poi "Hymne à l'amour" (per ascoltare, vai in fondo alla pagina) (viricordiamo che di questa canzone abbiamo anche una base orchestrale qui nel sito).

Per non dimenticare “Les amantes d’un jour”.

La Piaf resta una delle glorie francesi di tutti i tempi. Un fenomeno legato alla terra d’Europa e al suo tempo. Nella maturità, fece anche una tournè negli U.S.A., ma le riservarono una fredda accoglienza, forse impreparati a quelle tematiche. Si spense nel 1963, lasciandoci un sacco di canzoni e una decina di apparizioni cinematografiche.

(Federico Capranica)

Traccia Ascolta
Hymne a l amour (Piaf)

La Vie En Rose (Piaf)

Non, Je ne regrette rien (Edith Piaf)

Padam Padam (Piaf)

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