Non so se avete avuto la fortuna di vedere il film "Il Rompiballe" con Lino Ventura e uno strepitoso Jacques Brel nelle vesti di un giovanotto squinternato aspirante suicida per amore, che rovinerà il lavoro, che il Killer professionista Lino, si appresta a fare dalla sua camera d'albergo. Veramente una bel film divertentissimo.
Non si può dire divertentissimo invece il brano che Brel scrisse poco dopo e che è una delle pagine più meravigliose della storia della canzone. Una addolorata manifestazione d'amore che tutti gli innamorati dovrebbero sentire almeno una volta nella loro vita Ne me quitte pas e di questa ci piace mettere il testo tradotto in italiano. Ma non solo.
Anche una versione, con uno splendido arrangiamento, di una giovane cantante di origine italiana che vive in Islanda, Emiliana Torrini. Forse anche lui non si sarebbe dispiaciuto di questo accostamento azzardato If You Go Away
E sicuramente, col quadretto che ne ha fatto Gigi Proietti, si sarebbe spaccato in due dalle risate Nun me rompe er ca
Brel riposa ora a fianco di Gauguin in un'isoletta della Polinesia, Hiva Oa.
(Federico Capranica)
Testo (tradotto dal francese da Angela Bruno):
No, non mi lasciare,bisogna dimenticare,si può dimenticare tutto, che già fugge via
Dimenticare il tempo dei malintesi, e il tempo perduto, a sapere come,
Dimenticare quelle ore, che talvolta uccidevano, a colpi di perché, il cuore della felicità
No, non mi lasciare No, non mi lasciare, No, non mi lasciare No, non mi lasciare
Io, io ti regalerò, perle di pioggia, venute da terre dove non piove
Scaverò la terra, fin oltre la morte, per coprire il tuo corpo, d'oro e di luce
Creerò un regno, dove l'amore sarà re, dove l'amore sarà legge, dove tu sarai regina
No, non mi lasciare No, non mi lasciare, No, non mi lasciare No, non mi lasciare
No, non mi lasciare, io ti inventerò, parole senza senso, che tu capirai
Io ti parlerò, di quegli amanti, che hanno visto due volte, i loro cuori prender fuoco
Io ti racconterò, la storia di quel re, morto per non averti potuta incontrare
No, non mi lasciare No, non mi lasciare, No, non mi lasciare No, non mi lasciare
Si è visto spesso sgorgare ancora il fuoco da un vulcano antico creduto troppo vecchio
Esistono – sembra – delle terre bruciate che danno più grano dell'aprile migliore
E quando viene sera perché un cielo fiammeggi il rosso e il nero non si sposano forse?
No, non mi lasciare No, non mi lasciare, No, non mi lasciare No, non mi lasciare
No, non mi lasciare, non piangerò più, non parlerò più, mi nasconderò lì a guardarti
Danzare e sorridere e ad ascoltarti cantare e poi ridere
Lasciami diventare l'ombra della tua ombra,
l'ombra della tua mano, l'ombra del tuo cane…
No, non mi lasciare No, non mi lasciare, No, non mi lasciare No, non mi lasciare