E’ sicuramente uno degli autori più forti e apprezzati del panorama musicale italiano e sicuramente uno dei più depressi. Eternamente incazzato. Che poi non si capisce perché. Ha incassato svariate decine di miliardi, ha avuto, tra le altre, due delle donne più belle, la Sandrelli e la Vanoni. Ha ricevuto premi di tutti i tipi. Ha avuto la poltrona in parlamento. Chissà se c’è mai andato almeno una volta.Boh, io non capisco.
E’ vero che neanche gli altri cantautori liguri sono mai stati degli allegroni:Tenco, De Andrè, Lauzi. Ma Paoli è stato anche capace di delicatezze come La gatta o splendidi quadretti come Quattro amici al bar. Rimane però insuperato autore delle passioni amare e sorde come “Sassi” e di quelle appassionate come Il cielo in una stanza e Senza fine
A pensarci bene, tutta la produzione migliore forse è proprio quella degli anni ’60.E poi? Boh. Che la vena creativa migliore sia volata via? Che è rimasto? E’ rimasta la depressione.
Fine della scheda di Gino Paoli.
Ah, dite, e come cantante?
Appunto, fine della scheda di Gino Paoli.
(Federico Capranica)