Artista poliedrico e particolarissimo Max (Massimiliano) Gazzè. Ricordo un concerto a Marino, vicino Roma. L’esibizione era finita, lui guardò la band, si girò verso il pubblico e disse: “ Che canzone volete ascoltare?” Un ragazzo gli rispose strillando “DISCO INFERNO, DISCO INFERNO!!!!!”…quel concerto fu chiuso con “Disco inferno”.
Romano, nasce musicalmente in Belgio, dove la famiglia si trasferì negli anni ’70, rientra a Roma solo nel ’91, dopo esperienze in Olanda e Francia. Ricordate... ”Vento d’estate”?
Max inizia a diventare familiare al grande pubblico interpretando al Festivalbar questa canzone con Nicolò Fabi; brano senza tante pretese ma estremamente orecchiabile. Nel 1999 si presenta al Festival di Sanremo con...Una Musica puo fare; calca il palco del festival senza il suo basso (evento rarissimo!), ma con una faccia (la sua!) disegnata in computer grafica su una sagoma che, durante la sua esibizione, usa come maschera! Il brano è di quelli che una volta entrato in testa non ne esce tanto facilmente. Max sembra essere la vera immagine dell’artista; intelligente ma mai saccente, simpatico, a volte un po’ stralunato e soprattutto attento alle richieste del pubblico (da anni si batte per la riduzione dei prezzi dei cd).
La sua musica è sempre rivolta verso il futuro; tende, nei suoi brani, a sperimentare, fondendo strumenti acustici a sonorità elettroniche ; la sua è una sperimentazione “garbata”, mai eccessiva. I testi (suoi e del fratello poeta Francesco) ricalcano perfettamente la sua immagine di "non standardizzato". Difficilmente troverete rime stile "cuore/amore" nelle sue canzoni! La voce di Max è, coerentemente con tutto il resto, anch'essa particolare; un po' come Carmen Consoli, è il tipico artista che, proprio per il suo timbro vocale e modo di cantare, o piace molto o non piace per niente.
Nel 2005 ha pubblicato Raduni 1005-2005”, una raccolta di 10 anni di successi!
Sito ufficiale: www.maxgazzè.it
(Andrea Amandolini)