E’ il primo vero grande “Vocalist” moderno ad apparire nella scena del canto Jazz. Se per vocalist Jazz si può definire un cantante che esplora tutte le capacità della voce, giocando sulle mille sfaccettature dei timbri vocali, volando con l’improvvisazione più spericolata sugli accordi, salterellando leggero sulle ritmiche, e soprattutto giocando continuamente, insomma se questa i critici ci concedono sia la definizione esatta del Vocalist, beh, questo è lui nel senso più completo You dont see me E questo avveniva nel 1977, dal vivo. (dal disco “Look to the rainbow” della Warner Bros). Prima di lui l’improvvisazione era lo “Scat”, cioè le variazioni improvvisate sul tema della canzone, sul ritmo Swing, articolazioni libere degli arpeggi sugli accordi.Questo invece scardina tutto il sistema, non c’è più solamente lo Swing su cui divertirsi, ma anche il Be Bop Take five (una versione meravigliosa del celebre brano di Paul Desmond e Brubeck di venti anni prima).
Ora anche il Funky Roof garden, e anche la Musica Classica Blue rondo a la turk
Passeranno gli anni e Al Jarreau sarà attratto anche da sollecitazioni commerciali e sfornerà diversi dischi Pop più facili, che gli daranno successi anche in ambiti di pubblico più ampio. Dischi godibilissimi. Continuerà a portare la sua voce in giro per il mondo in mille concerti regalandoci un divertimento e un piacere profondo.E aprirà la strada a tutti gli altri vocalist fantastici che oggi tutti conosciamo: Bobby Mc Ferrin, i Take six ecc.
Un po’ di biografia
Nasce a Milwakee, Wisconsin (USA)
Canta da quando aveva quattro anni, armonizzando i temi delle canzoni con i fratelli.
Però il canto non era al centro delle sue attenzioni, avendo più successo nello sport e nello studio. Si laurea infatti in psicologia e prende un Master in Riabilitazione vocale (guarda un po’….)
Comincia però ben presto a esibirsi nei locali di San Francisco insieme a un musicista strepitoso, Gorge Duke. Nel ’75 la Warner Bros si interessa a lui e gli fa firmare il suo primo grosso contratto.
Nel ’64 infatti, aveva già inciso per una casa discografica che non mi ricordo, credo la Decca, un LP di standard di Jazz in trio, dove cantava “Masquerade”, come cantante più tradizionale, ma non ebbe il successo che gli arrivò negli anni fine ’70 con la WB.
Il vero botto lo fa con “Look to the rainbow” dal vivo, del ’77 (Warner Bros) con cui vince il suo primo Grammy award. Ne vincerà ben cinque e, unico nella storia dei cantanti, a vincerli in tre categorie differenti, nel Pop, nel Jazz e nel Rythm & Blues.
Curiosità: ha cantato in un musical famoso “Grease” nel ’96, per tre mesi nei teatri di Broadway (18 anni dopo l’uscita dell’originale).
Altra curiosità: è uno dei pochi cantanti ad avere la sua stella tra quelle del famoso marciapiede di Wollywood dedicato alle Star dello spettacolo.
Per la discografia di Al Jarreau:
Per le straordinarie improvvisazioni prendete “Look to the rainbow” (LP doppio’77 (Warner Bros) Per i successi nelle canzoni della sua vita “Live in London” dell’85
Tanto tempo fa ho realizzato, per un mio amico, la base di una canzone di Al Jarreau, si tratta di “Morning”. Sta qui nel sito (tra le basi per uomo) a vostra disposizione, anche se i suoni sono un po’ datati, può essere utile per studiare un pezzo di Al Jarreau.
(Federico Capranica)