Betty Carter Foto 1

Per alcuni aspetti Betty Carter è paragonabile a Carmen McRae; per generazione e percorso stilistico  non a caso insieme hanno fatto un disco live dove, già grandi,  “muggiscono” note da contraltoni, con una Stolen moments  che è diventata un classico del duetto donna-donna.
Forse più di Carmen, Betty Carter è una delle cantanti maggiormente ascoltate e prese a modello, nonostante anche lei sia inimitabile, a partire dal timbro della voce, che sembra sempre “girata” soffiata, e tendenzialmente calante, fino ad arrivare al modo di “chiudere” le frasi quasi sempre con una specie di “appoggiatura”che se ci prova un'altra sembra matta. Ma la personalità , la padronanza dello “scat” tutto basato sulla ricerca dei suoni, il modo di affrontare le variazioni dei temi fino a stravolgerli totalmente ne fanno una grande.
Un bel disco per ascoltarla agli esordi è “Meet Betty Carter and Ray Bryant” del 1955 dove c’è uno scat su Thou swell  che già faceva intendere molte cose sul suo stile.
Nel tempo il suo modo di cantare si è evoluto verso un jazz decisamente più moderno, con brani dagli schemi “aperti” e lunghe improvvisazioni. Un esempio è Feed the fire un live con Dejohnette, Dave Holland e Geri Allen. Il lungo brano omonimo, che apre il disco, molto eloquente (qui in versione tagliata).
Una grande interprete, rispettata dai musicisti, grande “ricercatrice”, dunque dispensatrice di stimoli e di novità. Mi sembra sufficiente per essere un esempio.

(Pierluca Buonfrate)

Betty Carter Foto 2

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