LA FORZA DEL DESTINO - ATTO III, ARIA: “Rataplan, rataplan"
LUOGO E DATA DI INCISIONE: MILANO, 1986
CORO E ORCHESTRA DEL TEATRO ALLA SCALA DI MILANO
DIRETTORE: RICCARDO MUTI
Nel ruolo di Preziosilla, in quest’opera ho scelto il mezzosoprano:
DOLORA ZAJICK
Che dire di una voce così vellutata, avvolgente e scura? Colore smaltato, compatto, sonorità svettante come la vocalità agile. Intonazione perfetta e senso ritmico ineccepibile, potremmo dire verdiana…. o forse verista, impreziosita da stralci damascati (le agilità) che brillano su di un tessuto compatto, come la cantabilità sempre espressa da una tecnica salda, sicura e matura. Il cantare “sul fiato” è la vittoria di un mezzosoprano che può liberamente svettare sugli acuti e giocare con la pronuncia comprensibile sempre, a prescindere dagli acuti o dai bassi. Frasi dette o cantate, per la Zajick sono la medesima cosa, infatti più che un semplice ascolto, una vera lezione di tecnica e di canto.
DUE PAROLE SULLA VITA DI…………..DOLORA ZAJICK
Nella prima metà del XX secolo, prima della rinascita del bel canto, il repertorio operistico italiano è stato dominato dalle ultime opere di Verdi e da quelle dei compositori del verismo. Durante quel periodo l'Italia ha prodotto un certo numero di mezzo-soprani drammatici: Irene Minghini-Cattaneo, Ebe Stignani, Cloe Elmo, Bruna Castagna, Giulietta Simionato e Fiorenza Cossotto. Il mezzo-soprano di coloratura rossiniano, era difficile da trovare. Oggi ci sono vari mezzosoprani di coloratura nel mondo. L'erede per tradizione del mezzo soprano drammatico
è del Nevada: Dolora Zajick, anche se in passato c’erano sempre in questa zona, altre due americane: Tolleranza Bumbry e Shirley Verrett.
Per la prima volta ho ascoltato la Zajick nei panni della “Pulzella di Orleans” di Tchaikovsky . Successivamente ha cantato con Kurt H. Adler nel programma della Merola Orchestra di San Francisco. Nel 1984, la Zajic (eliminando il "K" finale nell'ortografia del suo nome) ha fatto il suo debutto all'opera di San Francisco in Aida. L’anno seguente ha debuttato in Falstaff. Nel 1986, è il primo mezzo-soprano a vincere il concorso indetto dalla fondazione “Richard Tucker” ed ha rinviato all'opera di San Francisco il debutto nei panni di Azucena in Trovatore. La sua carriera internazionale comincia nel 1987 e le ha reso la prima registrazione nel ruolo di Preziosilla con Riccardo Muti ne “La forza del destino”. Tra il 1990 ed il 1991 ha registrato i ruoli di Azucena e di Amneris con James Levine e l'orchestra dell’opera del Metropolitan. Il suo ruolo prediletto era Eboli nel Don Carlo, anche se aveva allargato il suo repertorio all'opera russa e francese. Nel 1994 è ricomparsa ancora a San Francisco nell’Hérodiade di Massenet . Nel 1997 ha cantato il ruolo di Lady Macbeth ad Amburgo.
Questo disco, ed il suo primo recital, dimostravano in pieno la sua versatilità. La Zajick ha una voce potente con un'estensione superiore che tende alla tessitura di un soprano drammatico, luminoso e libero. Ed anche se è il volume della sua voce, la cosa più impressionante, la tecnica non è da meno. Nelle opere veriste dall’ Adriana Lecouvreur a Cavalleria Rusticana, il contrasto tra l’ aria appassionata della principessa e il lamento doloroso di Santuzza non corre alcuna differenza di precisione nell’esecuzione, nonstante la estrema diversità dei personaggi. La sua impresa, nel repertorio di coloratura nell’ aria di Semiramide è lodevole, non eccezionale, tuttavia, dato che con la sua enorme voce, le fioriture non risultano tutte all’esterno e nello stesso giro, cioè nel vero stile di Rossini.
Ma può modulare la sua voce nel modo più lirico, ad esempio nei brani operistici francesi e canta con un legato superbo. Sia nei brani di Orphée che di Samson adotta un tempo piuttosto lento, ma il risultato è eccellente. Il suo "Divinités du Styx" dall’ Alceste è divino. Nelle arie di Verdi è lineare e le arie del Don Carlo e del Trovatore danno la prova che oggi la Zajick, è il top, per l’esecuzione di questi due ruoli.
(Ida Decenvirale)