“CARMEN”

           Per il ruolo di Carmen, ho scelto la celebre interpretazione di  Maria  Callas, in una incisione EMI, del 1964, a Parigi presso la Salle Wagram, diretta da Georges  Pretre.  Per predilezione ritmica analizzerò un  momento della Habanera, per l’esattezza  Brano 3 (04.30-04.43), parte finale in cui si evince la tecnica che declina, i suoni poco poggiati e vibrati oltremodo.

           una incisione EMI, del 1964,
           DIRETTORE  Georges  Pretre
           Parigi presso la Salle Wagram
           L'amour est un oiseau rebelle

          Certo di una grande artista si apprezza la tecnica e la vocalità, ma per una volta guardiamo anche lati meno piacevoli della Divina, per cui, sempre abituati alla forza di una Signora Voce, guardiamo anche la forza di reazione evidente, ad una situazione vocale giunta al tramonto. Voce  che, comunque conserva lo smalto ma non nasconde i  segni del tempo che passa inesorabile  e che ha  affrontato repertori di tutti i tipi ed un po’ per tutte le tessiture, quindi vorrei scoccare una freccia a favore di una donna che ha voluto consolidare i suoi successi, sfidandosi giorno dopo giorno, dato che nell’anima era una vera e propria Valchiria, ma vorrei anche condannare una artista che ha sfruttato troppo sé stessa  eccedendo nei propri limiti vocali che, ha in realtà guardato poco alla sua esistenza, e troppo a quella del  suo pubblico, soffocando la sua vita privata con la carriera.       

maria callas foto 1

DUE PAROLE SULLA VITA DI… Maria Callas

          (nata Maria Anna Cecilia Sofia Kalogeropoulos), regina indiscussa della lirica appellata di volta in volta come Diva, Divina, Dea e consimili, è nata con tutta probabilità il 2 Dicembre dell'anno 1923, sebbene la sua nascita sia circondata da un sostanziale mistero (c'è chi sostiene essere il 3 o il 4 di dicembre). Unica certezza la città, New York, Fifth Avenue, dove abitavano i genitori (Georges Kalogheropoulos e Evangelia Dimitriadis) di origine greca. 
           Coltiva la passione per il bel canto anche quando la madre, dopo il divorzio, decide di ritornare in Grecia, portando la ragazza via con sé.  Nel 1937 entra al Conservatorio di Atene e, contemporaneamente, si perfeziona nel greco e nel francese.  Saranno anni non facili per la giovanissima Callas: le miserie dell'occupazione e della fame, e successivamente la conquista, dopo la guerra, della libertà, di una esistenza finalmente tranquilla e agiata. I primi successi sono proprio in Grecia: "Cavalleria Rusticana" nel ruolo di Santuzza e poi "Tosca", suo futuro cavallo di battaglia. 
               La Callas ha comunque nel cuore New York e, soprattutto, suo padre: tornare negli Stati Uniti per abbracciarlo e soprattutto per il timore che le venga  sottratta la cittadinanza americana è il suo scopo primario. Detto fatto, eccola poco dopo nella città americana a fianco del padre.  Saranno due anni non particolarmente felici (di glorie artistiche)
 Nel 1947, lascia gli Stati Uniti "ancora povera in canna", come lei stessa disse (aveva 50 dollari) e pochi vestiti (il suo guardaroba invernale l'aveva lasciato alla mamma). Con lei ci sono Luisa Bagarotzy, moglie di un impresario americano, e il cantante Nicola Rossi-Lemeni.   La  sua meta è l'Italia, direzione Verona, dove Maria Callas avrebbe conosciuto il suo futuro marito, Giovanni Battista Meneghini, amante delle opere d'arte e della buona tavola. Li dividevano 37 anni di differenza e la Callas, forse, non amò mai l'uomo che sposerà il 21 aprile 1949.
                Ad ogni buon conto, l'Italia porta fortuna allo scalpitante soprano. Verona, Milano, Venezia hanno il privilegio di sentire le sue "Gioconda", "Tristano e Isotta", "Norma", "I Puritani", "Aida", "I Vespri siciliani", "Il Trovatore" e così via. Nascono amicizie importanti, fondamentali per la sua carriera e la sua vita. Antonio Ghiringhelli, sovrintendente della Scala, Wally e Arturo Toscanini. Il celebre maestro d'orchestra rimane stupito e meravigliato dalla voce del grande soprano tanto che avrebbe voluto dirigerla nel "Macbeth", ma il capolavoro verdiano, purtroppo, non venne allestito alla Scala.
                Nuovi amori, nuove passioni entrano nella vita (non solo artistica) della Callas. Luchino Visconti che la dirige a Milano, nel '54, nella "Vestale" di Spontini, Pasolini (al quale la Callas scrisse numerosissime lettere per consolarlo della fuga di Ninetto Davoli), Zeffirelli, Giuseppe di Stefano.
                Trionfi e consensi entusiasti si susseguono in tutto il mondo. Londra, Vienna, Berlino, Amburgo, Stoccarda, Parigi, New York (Metropolitan), Chicago, Filadelfia, Dallas, Kansas City. La sua voce incanta, commuove, stupisce. Arte, gossip e mondanità si intrecciano nella vita della Callas.
                  Il 1959 è l'anno della rottura con il marito. Grazie all'amica Elsa Maxwell, miliardaria americana, conosce l'armatore greco Aristotele Onassis. Il loro sarà un amore distruttivo "brutto e violento" come lei stesso lo definì. Anni di passione, di amori sfrenati, di lusso e sregolatezza. Un uomo che farà' soffrire moltissimo la Callas.
                   Dalla loro unione nacque un bambino, Omero, vissuto pochissime ore, che forse avrebbe cambiato il corso della loro storia d'amore.  Dopo il 1964 cominciò il declino della cantante, anche se forse più in senso psicologico che artistico.   Aristotele Onassis l'abbandona per Jacqueline Kennedy. Da quel momento sarà una continua discesa verso l'oblio. La sua voce comincia a perdere d'intensità e di smalto così la divina si ritira dal mondo e si rifugia a Parigi.
                  Muore il 16 settembre 1977 a soli 53 anni. Accanto a lei un maggiordomo e Maria, la fedele governante.  Dopo la sua morte, i vestiti di Maria Callas, sono andati all'asta a Parigi. Di lei non rimane nulla: anche le ceneri sono state disperse nell'Egeo. Non c'è una lapide che la ricordi: resta nelle incisioni, la sua voce, che ha dato  vita in modo unico a tanti personaggi tragici e infelici.

(Ida Decenvirale)

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