Un supporto scenico e sonoro è rappresentato dal coro, usato per decentrare l’attenzione del pubblico e dare respiro e riposo ai solisti, ed è sicuramente d’effetto in opere come: Turandot, Aida, Trovatore, Norma, per non parlare del brano corale emblema e cardine dell’opera italiana, il famoso “Va pensiero sull'ali dorate” canto intonato dagli schiavi ebrei nell'opera "Nabucco" di Verdi, un mancato inno nazionale italiano.
Ma lode al merito a Von Gluck (1714-1787), il primo compositore a scrivere un'opera lirica supportata dal coro.
Il coro di solito è composto da circa 100 elementi.Abbiamo (in ordine da sinistra): soprani primi, soprani secondi, mezzo-soprani, contralti per le voci femminili... tenori primi, tenori secondi, baritoni, bassi per le voci maschili.
La sua direzione è un compito gravoso e degno di altissima responsabilità, perché in scena il coro deve muoversi, ed alle volte anche correre da una parte all’altra del palcoscenico e sempre in maniera ben misurata, per esigenze di copione.
In base alle esigenze, può prendere parte attiva all’azione, come nel “Boris Godunov” di Mussorgskij o nel “Guglielmo Tell” di Rossini, in cui rappresenta il popolo, oppure può subire l’azione o solo commentarla in disparte, cantare le emozioni e i sentimenti nei diversi eventi, o addirittura, può rendere più fluido lo svolgimento dell’intera opera, creando una precisa atmosfera o un determinato ambiente, o rappresentando gruppi caratteristici come soldati, contadini, zingari come in molte opere romantiche, o il popolo, i furfanti, i banditi, le dame, gli schiavi, cortigiani e fanciulli di solito rappresentati da un coro di sole voci bianche.
A volte qualche compositore affida delle particine proprio a voci bianche: il pastorello nella "Tosca" di G. Puccini, o il paggio nel "Rigoletto" di G. Verdi, ecc...
(Ida Decenvirale)