Quali sono i  librettisti i più famosi?

Arrigo Boito anche  compositore, Solera, Ghislanzoni, Andrea Maffei,  Francesco Maria Piave, che danno vita alle pagine poetiche più belle della storia dell’opera italiana e a testi di indiscusso valore  artistico, intramontabili che non muoiono mai nella memoria dei più accesi melomani.

“O mio castel paterno, colli di verde eterno, come fra voi  quest'anima, redenta esulterà...." Ancora: "E lucevan le stelle... ed  olezzava la terra, stridea l'uscio dell'orto.. e un passo sfiorava la  rena... entrava  ella fragrante... mi cadea fra le braccia... etc...

L’opera lirica si basa su un dramma messo in musica detto anche “melodramma”.  La trama, i dialoghi, le scene, quindi il testo letterario e poetico di cui si compone il dramma, si chiama  “libretto”, termine che indica un testo di dimensioni contenute rispetto al  romanzo originale, ciò non significa che il libretto ne sia una semplice riduzione.

L’autore del libretto, a seconda che un testo sia nuovo o pre-esistente deve sempre adattare un romanzo, ad una forma strofica adatta  al canto, senza ridurre l’intensità trama e farlo quindi diventare banale. Deve concentrare in un libretto di poche pagine, un’intera tragedia o commedia, e con poche strofe descrivere ambienti o situazioni, cosa che in un romanzo viene fatto con parecchie pagine, per cui deve avere una spiccata capacità di sintesi e una logica acutissime.

Caratteristiche fondamentali per un librettista, non solo scrittore e poeta, ma attento conoscitore della metrica musicale e dei suoi segreti, per questo molti librettisti erano anche musicisti e compositori. Un esempio è Richard Wagner, compositore tedesco, che ha scritto lui stessi i  libretti per le sue opere.

Per cui se librettista e compositore non sono la stessa persona tra di loro, deve esserci un’intesa assoluta, collaborazione strettissima, affinché poesia, musica e dramma si trasformino in un’unità perfetta.

(Ida Decenvirale)

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