Termine che designa la più acuta delle voci maschili. Nella musica colta occidentale, fino al 1700 conservò un’estensione limitata simile a quella dell’attuale baritono, e nel melodramma ricoprì di carattere forte e di  antagonista, sempre di secondo piano rispetto alla voce dell’evirato.

Ma nel ’800 e con la scomparsa dei cantanti evirati nell’opera, assunse  i ruoli dell’eroe protagonista, dell’”amoroso”, ampliando la sua vocalità verso gli acuti, ed  adottando anche negli acuti  estremi, l’impostazione  della voce di petto, basata su un suo maggiore sfruttamento, esattamente per così dire della cavità di risonanza, situata nel torace.

La vocalità del tenore è limpida, cristallina, acuta e spesso molto estesa...chi non sa cos’è un tenore?

Il tenore è, nella maggior parte dei casi, il paladino della giustizia, l'eroe dell'opera, colui che  salva la propria amata, in genere il soprano, dalle grinfie del suo acerrimo nemico e rivale in amore, il baritono. Riecheggiano le note de "La donna è mobile", della celebre aria "Di quella pira", della "Recondita armonia".

Il tenore ha intrapreso diverse strade nella musica italiana, anche nell'ambiente napoletano, interpretando le celebri arie "O sole mio", "Torna a Surriento", "Dicitincello vuje", "Core 'ngrato" ecc.. e ancora canzoni come: "Mamma", "La mia canzone al vento"...e si fa strada anche nella musica più leggera, ma ne parleremo in altra sede.

"Tenore all'italiana" espressione che tutti i melomani conoscono e veniva usata negli anni '50, quando si potevano ascoltare angeli come quelle di Giuseppe Di Stefano, Gianni Raimondi, Mario Filippeschi... oserei dire una specie di "razza in via d'estinzione", soprattutto quelli d'impasto drammatico, perché di "tenorini" ne abbiamo tanti... E come!!   Il problema è che le belle voci nascono, ma senza tecnica muoiono e si spengono senza riuscire a spiccare il volo.

Sono meteore, cantanti che all'inizio godono di fama internazionale e poi, senza motivo, cadono nel dimenticatoio più totale; e di questi casi ce ne sono tantissimi.

In base ad alcune caratteristiche vocali personali, e al carattere drammatico della voce, si vennero così distinguendo vari tipi di tenori

  • tenore di grazia: di tessitura acuta e dotato di agilità (tenore leggero).
  • tenore lirico: incline a una spiegata cantabilità che spazia dalla zona centrale a quella  acuta  del registro:
  • tenore lirico spinto: che può contare su una presenza vocale più corposa ma meno estesa del lirico
  • tenore drammatico: basato sulla zona centrale del registro e incline agli accenti  forti, con voce potente, dal timbro spesso baritonale detto anche tenore eroico.
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